mercoledì 18 aprile 2012

Parla Bacerino


Continuiamo con le nostre interviste parlando di uno dei discepoli di Sbisi, primo intervistato in questo blog. Luca "Bacerino" Bacer, fratello di Sara, si sta ultimamente distinguendo per bellissime salite, fra le quali "Samsara" (8a) "La guerra dei Nervi" (7c+) e "Hugo" (7c/c+).
Felici di aver intervistato questo piccolo grande scalatore, lasciamo a lui la parola!

Anche con te, come per Sbisi, partiamo dalle cose semplici, vorremmo sapere nome, cognome ed eventuale soprannome... e da dove derivano.
 
Luca Bacer “Bacerino” o “Lucabbbacer”. Il nome e il cognome sono i primi due, “Bacerino” credo che derivi dal fatto che sono il più piccolo della famiglia Bacer, “Lucabbbacer” invece deriva (credo) dal sud, Abruzzo, terra del Cabibo!!!!! 

Misure? (età, altezza, peso, scarpe, torace, bicipiti)

13 anni, altezza ca. 159 cm, 40 kg, scarpe 38, scarpette 36 ½, torace nullo, bicipiti quasi nulli.

Il tuo free climber preferito?

Sbisi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Al di fuori della nostra zona stimo invece David Lama e Chris Sharma.

Come molti di noi, sei figlio e fratello d'arte. So che i tuoi genitori ti hanno educato alla montagna e che la tua sorellona super forte ti spinge sempre a migliorarti nell'arrampicata. Raccontaci bene come ti sei avvicinato a questo sport e quali sono stati i gradini che hai sorpassato per arrivare al livello che hai ora.

Già da piccolo con i miei e con mia sorella andavo in montagna ed insistevo per fare ferrate, spesso mi portavano, ma a Trieste non potevo non aggrapparmi da qualche parte, così hanno iniziato a portarmi in Rose d’Inverno (ferrata), e poi visto che mia sorella scalava già da un bel po', a 7 anni ho iniziato a scalare anch’io. Poi con il tempo sono migliorato sempre di più e, nel 2009, ho iniziato a scalare su roccia. Dall’altr’anno ho iniziato ad allenarmi bene, sul trave a casa e andando a scalare in palestra, e ho iniziato a fare vie sempre più difficili fino ad arrivare al 7b+. Quest’anno facendo una volta alla settimana il corso con i più grandi, tenuto da Ciano e Sbisi, mi alleno di più rispetto all’altr’anno (anche perché vado a scalare più spesso) e i miei risultati migliorano sempre di più!

Nell'arrampicata il gruppo di persone, ed in particolare il compagno di cordata, sono importantissimi. Con chi scali di solito?

Da piccolo scalavo solo con mia sorella, quest’estate ho scalato con Ciano, Sbisi e il Cabibo, mentre ultimamente vado a scalare con A.D.M., e se capita i pomeriggi mi porta mio papà.

Pur essendo giovanissimo, da quanto ne so, hai un approccio molto maturo a questo sport. Oltre ad un allenamento molto serio, sei in grado di studiare da solo i metodi migliori per fare le vie. Quanto è importante per te il fattore “gioco” e che parte ha il divertimento in questo sport?

Con Sbisi mi alleno duramente (talvolta faccio fatica a camminare per andare a casa), in falesia sono felice dei risultati, ormai non gioco più e cerco di divertirmi il più possibile scalando. Se non mi divertissi sarebbe inutile continuare.

Hai all'attivo diverse vie impegnative e hai avuto una crescita esponenziale nelle difficoltà fino a raggiungere il tuo massimo con “Samsara” (8a). Che ci dici di questa via e di questa tua performance? E delle altre?

La prima volta che l’ho provata ero con Sbisi che mi ha spiegato per filo e per segno come si fa. Già al secondo tentativo Sbisi diceva che l’avrei potuta chiudere. Ero troppo emozionato, così nella fretta ho messo prima il piede su un fittone, e poi in un altro posto sbagliato. Subito dopo che Sara aveva finito l’esame all’università ho iniziato a romperle le scatole, così il sabato mattina è riuscita a ritagliare mezza giornata e ho fatto due buoni tentativi facendo delle modifiche alla methode. Il giorno dopo sono tornato a Misja con A.D.M. Al primo tentativo mi sentivo bene, così sono arrivato fino all’ultimo passaggio senza cadere dicendomi “se cadi qua sei una pippa, se cadi qua sei una pippa...” così ho moschettonato la catena e non capivo quel che era successo; ancora adesso stento a crederci, fino all’altr’anno facevo fatica sui 7b!
Nella stessa giornata ho provato “Hugo” (7c) trovandomi i movimenti, così il giovedì di Pasqua ho chiuso i conti anche con quella!
Adesso sto provando “Giljotina” (8a), ma ho fatto solo due tentativi.

Essendo un assiduo lettore di questo blog, saprai certamente che sono molto sensibile a varie questioni che riguardano da vicino noi free climber. Le difficoltà nelle gradazioni, le vie scavate, la sporcizia che spesso si trova in falesia... ti sei fatto un'idea su questi argomenti? Qual è la tua posizione?

Riguardo agli scavi io credo che se la natura ha voluto creare delle falesie che una volta e/o adesso erano e/o sono “impossibili” da scalare , non è giusto rovinarle martellando la roccia, facendo dei buchi o attaccando magari pezzi di roccia per facilitare la salita. Se tu ritieni quella parete troppo difficile da salire non la sali e aspetti che qualcuno lo faccia al posto tuo. Se invece nessuno riuscirà mai a farla (anche se credo che prima o poi qualcuno ce la farà) la parete deve restare lì com’è senza subire “ferite” che si vedranno in eterno.
Delle gradazioni non parlo perché ho ancora poca esperienza per giudicare il grado delle vie.
Riguardo la sporcizia invece credo che quella della falesia sia purtroppo anche quella delle città. Se nelle città però ormai nessuno ci fa più caso e la accetta/subisce , in falesia le immondizie balzano agli occhi molto di più anche perché in falesia si passano delle giornate intere. Per tale motivo chi frequenta le falesie dovrebbe porre molta più cura nel non lasciare tracce della propria presenza.

Spesso mi chiedo se i giovani free climber, quelli particolarmente precoci, penso a te, a Eva Scroccaro, a Tito Traversa, non siano posti esageratamente su di un piedistallo dai media (e qui mi ci metto dentro pure io come blogger). In questo modo ho sempre il timore che si faccia perdere ai giovani il vero piacere della scalata, rincorrendo invece la gloria e le copertine, rischiando così di perdersi le cose più belle di questa attività.
Per pochi enfant prodige che riescono ancora a divertirsi a scalare come Sharma, Ondra, Moroni, ecc... molti altri si sono persi e hanno abbandonato. Forse per te è ancora presto per parlare di queste cose, ma mi incuriosisce conoscere la tua opinione in generale su questo problema.

Io non mi sento “pressato” da nessuno, scalo, mi diverto e, se realizzo bene se no pazienza. Non do molta importanza inoltre al fatto che si venga a sapere se ho realizzato qualcosa.
Io credo però che alcuni bambini o ragazzi che si tengono e realizzano perdono il vero divertimento in quanto puntano sul realizzare per pubblicizzare lo/gli sponsor . A questo punto però secondo me l’arrampicata diventa come un “lavoro” e non è più un divertimento.
È fortunato chi riesce a realizzare, pubblicizzare sponsor e a divertirsi.

Che bello sentir parlare questi giovinastri così! Ringrazio i genitori di Luca per avermi permesso di pubblicare questa bellissima intervista.

AndreONE

9 commenti:

  1. ...e se questo è parlare da tredicenne!!!

    GRANDE Lucabbbacer!! :-)
    Marco

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  2. Complimenti, bella intervista! Bravo Luca!
    Ma di che anno sei, 1998 o 1999?

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  3. commovente.
    bravo. super orgoglione di te!
    maturo, intelligente, spensierato e concreto.
    tvb
    tuo amico Cab (declassato a Seguacer n. 2 da ADM nuovo Seguacer n. 1...però io ho l'autografo sul sacchetto!!!!)

    Al melloblocco la gente ti fermerà dicendoti che assomigli un casino a un certo Lucabbacer, il giovane climber balzato agli onori di cronaca...e tu, superspocchiosissimocaliforniano, risponderai: "no piccola, sono proprio io...ehi".
    il Fonzie di Dark Point.

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    1. mi dispiace ma non posso venire al mello

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    2. Dai non ti preoccupare, hai ancora tanti anni e tanti melloblocchi da fare! Il primo credo fosse 2006, quindi avevo ventidue anni, se la memoria non m'inganna...

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  4. e allora ce ne andiamo a SHCALà fratello!!!

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  5. Caro piccolo grande Luca,
    semplicemente splendido.
    Avanti così.

    Un abbraccio,
    Ciano

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  6. Luca, ammettilo, hai ben più di 13 anni!!!
    È splendido "sentire" certi discorsi che alcuni adulti non sarebbero in grado di fare.
    Vai piccolo uomo, non ti fermare!!!
    Petra

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