Cari amici,
Dopo aver visto il trailer di questo documentario che qui sopra vi propongo, mi sono fatto alcune domande e chiedo a voi un parere.
Cosa secondo voi si può filmare e cosa no?
Io sono fondamentalmente contrario alla censura ma mi chiedo cosa spinge un autore a filmare alcune cose.
Uno dei più famosi studiosi di cinema, André Bazin, sosteneva che il cinema fosse il mezzo perfetto per raccontare la realtà. Anzi, deve raccontare la realtà e, come la fotografia è una riproduzione perfetta della realtà, il cinema è verità per 24 volte al secondo.
A questo punto il cinema deve però autoimporsi delle regole e ci sono alcune cose che non possono essere impresse su di una pellicola. Una di queste è la morte, poiché la morte avviene una sola volta nell'arco della nostra vita mentre potrebbe essere riprodotta all'infinito grazie alla sua registrazione, creando così un paradosso.
Chiedo scusa a chi ne sa più di me per questa interpretazione piuttosto rozza di Bazin e Benjamin, ma vedere questo trailer mi ha piuttosto scosso.
Non credo poi che gli autori si rendano veramente conto di cosa potrebbe suscitare una morte in diretta né credo che coscientemente pensino che tali cose possano fare pubblicità... A voi l'ardua sentenza!
Ciao a tutti AndreOne
Guarda....a me viene da vomitare per l'ansia solo a vederlo, figurati se avrei potuto filmarlo. Uno potrebbe pensare che uno scopo potrebbe essere proprio questo: suscitare emozioni forti, ma per me è davvero troppo!Non amo neanche i film sull'argomento. Vedi " 5 giorni ed un'estate" o " Noth face " mi hanno fatto stare davvero male
RispondiEliminaBaci
Anni fa a Finale, arrampicando al Cucco, ci avvicino' un cordiale signore chiedendo di poter 'rubare' una sicura per salire qualche tiro, che' era da solo. Chiacchierando poi scoprimmo che si trattava di Michele Radici, del ramo cadetto della benestante famiglia, il quale viveva girando filmati sportivi e conoscendo splendidi personaggi del calibro di Alain Robert, lo 'Spiderman' che scala i grattacieli senza corda. Ci disse che c'erano stati degli screzi tra loro, per cui non so se siano mai stati pubblicati i filmati prodotti, che Alain aveva un bel 'caratterino' difficile, ma che ugualmente, in tutta onestà, mi poteva consigliare caldamente di leggere il libro in cui Alain raccontava della sua vita avventurosa. Allora era pubblicato solo in francese, ma quest'anno mi sono ricordato di cercarlo, è stato tradotto in italiano ed è veramente una lettura che ti prende e ti fa capire parecchio della mentalità, della grinta e della straordinaria bravura del piccolo grande uomo. Radici ci confessò di aver avuto grandi problemi di coscienza per il fatto di pagare una persona per fargli rischiare la vita, ma l'altro gli ha sempre risposto di non preoccuparsi, che' tanto lui sarebbe salito ugualmente, ripreso o no. Le scelte sono sempre state libere in tutto e per tutto. Lo dice Radici ma leggendo il libro 'Spiderman' che davvero vi consiglio, c'è da credergli. Quindi nonostante le remore e i tentennamenti poi queste cose si fanno... Non gli ho chiesto se in caso di 'incidente' avrebbe mostrato il filmato, ma credo proprio di no. Ci siamo fermati al problema morale precedente, già abbastanza teso! Personalmente preferisco lo stile di Auer che è salito attraverso il pesce lontano dalla folla, anche se poi è stato scoperto (o si è lasciato scoprire?). Pero' Alain, per l'impegno sociale, per la simpatia nella sua 'pazzia', per la lucidità con cui la spiega e perchè è il migliore e quasi l'unico nel suo genere (palazzi e monumenti, ma non solo..) secondo me costituisce una singolare (speriamo) eccezione, da capire e non imitare.
RispondiEliminaClaP
Caro Andrea,
RispondiEliminavado al dunque del discorso: il soggetto non è caduto e le riprese vanno avanti. Se fosse caduto? Non avrebbero pubblicato.
Se avessero anche lontanamente voluto pubblicare?
Beh, c'è tutto un sotto genere di film che ritrae queste cose. Tutti i mondo-movie, tutti i vari Faces Of Death ( rimando qui http://www.exxagon.it/faces%20of%20death.htm per saperne qualcosa di più).
Ciao,
Alberto el furlan
La morte in diretta (o incidenti in genere) genera morbosa curiosità.
Pubblicare (nonostante credo fosse d'accordo visto che era in un documentario) il video di Heather Boswell alla quale viene staccata una gambra da un grande squalo bianco è giusto o no?
Non lo so.
Io ho deciso che certe cose non le voglio guardare.
Ognuno poi fa la sua scelta...
Alberto el furlan
...ci dev'essere un saluto di troppo in mezzo al mio post.
RispondiEliminaSbagliato qualcosa... ahahah.
Ciao,
Alberto