venerdì 5 marzo 2010

A Fabio

A Fabio
Finalmente mi decido a scrivere due righe. Questa volta non è stata la solita pigrizia a farmi ritardare quanto piuttosto l'enorme tristezza che la notizia ha suscitato in tutti noi.
Della morte di Fabio Scabar, travolto l'altro sabato da una valanga, si è scritto anche troppo e non volevo essere ulteriore causa di sofferenza per i parenti e gli amici.
Devo però a Fabio un saluto!
Fabio era per me un grande amico, mi ha insegnato molte cose e soprattutto mi ha fatto divertire moltissimo. Con lui ho condiviso un estate di lavoro e poi tante altre avventure e il pensiero di non poterlo fare più mi svuota completamente.
Il mio unico rimpianto è di averlo frequentato troppo poco, di non aver passato così tanto tempo con lui e di non aver avuto una parte così importante nella sua stupenda vita. Forse il mio è un pensiero egoista, ma bisogna pur difendersi in qualche maniera.
Di lui ricorderò la pazza voglia di divertirsi, la capacità di fare lo scemo  in mille modi diversi, la sua ottima imitazione del dialetto emiliano, la sua passione per la montagna e per le grotte, la sua serietà e competenza sul lavoro e sulle manovre di corda e il suo stupendo altruismo.
Molte altre cose mi verranno in mente su Fabio, molte altre le dimenticherò, ma spero di aver occasione di ricordarle con gli amici.
Non posso far altro che abbracciare virtualmente i parenti e gli amici di Fabio.
Abbraccio in maniera particolare Riccardo, Antero e Andrea... vi penso spesso.



Mi sono permesso di rubare una foto a Christian Faggionato.
Saluti a tutti

ONE

Domani scrivo di Rocco e delle sue mirabolanti imprese. Anzi scrive Giulio...

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